LE VIE DELL'OLIO

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LE VIE DELL'OLIO

Dalle olive all'olio



La produzione dell'olio fu un'importante conquista sia dal punto di vista economico ma anche culturale.

Il territorio di Anagni è ricco di uliveti e la produzione di olio extra-vergine di oliva è uno dei nostri punti di forza sin dall'antichità. Nota per l'olio di "pietra" è la via di Santa Giusta nella periferia di Anagni, che è ben diverso dall’olio di tufo.

Una delle zone più importanti per lo sviluppo delle olive è la zona di San Filippo in quanto è una zona di collina.

Perché proprio in quella zona? Gli antichi non hanno posizionato gli ulivi in modo casuale, ma aveva uno scopo ben preciso; li hanno posizionati proprio all’inizio del monte ristretto perché nella sua parte sottostante, a valle, l’umidità e la nebbia avrebbero sfavorito la crescita delle piante, poiché esse hanno bisogno dell’asciutto per crescere e dare frutti. È per questo che gli uliveti più ampi e più importanti li troviamo risalendo la mezzacosta di questa collina.

Anagni contava dodici frantoi, tra questi quelli della zona di San Paolo, di Vicolo del Montano e quelli della zona di Santa Chiara, uno che apparteneva alle suore e uno che apparteneva ai Lauri, e anche un frantoio preso in gestione da Roberto Colacicchi vicino alla zona del comune.

Le olive venivano raccolte ad una ad una, staccate dall'albero con le mani, quelle che non si potevano cogliere salendo sugli alberi, venivano staccate grazie a bastoni flessibili denominati "ractriai" e la loro macinazione avveniva subito dopo la raccolta, per non perderne le qualità nutritive.

Ultimamente le vecchie qualità di ulivi stanno perdendo forza, ad esempio l'ulivo di miglior qualità era il Moraiolo che era quello più ricco d'olio (20 litri a quintale), adesso è stato rimpiazzato dall'ulivo Liccina, perché é più resistente al gelo.