Dimora di un alchimista
La casa di ieri e di oggi
Modello di abitazione di tipo medievale con facciata decorata da due archi poggianti su una colonna centrale e col tipico profferlo che conduce al primo piano, si trova sulla via principale nei pressi della Collegiata di Sant’Andrea. Deve il suo nome al barone svedese Alberto Barnekow che l’acquistò nel 1860. A questi si devono le decorazioni della ricca facciata che rispecchiano gli interessi dell’eccentrico viaggiatore affascinato dall’alchimia e dall’esoterismo.
Edificato sotto il pontificato del Papa anagnino Gregorio IX, appartenne a varie famiglie nobili di Anagni, i Tomasi, i Ciprani e i Gigli, fino al 1860, quando fu acquistata dal barone-alchimista svedese Alberto Barnekow. La storia del barone e gli affreschi sono oggi tutti illustrati e spiegati all’interno della casa in modo da rendere fruibile e accessibile a tutti la conoscenza della “scienza e filosofia” portata avanti nella dimora Barnekow.
Alberto Barnekow: chi era?
Alberto Barnekow fu un nobile svedese che si dilettò nelle scienze chimiche, guadagnando l'appelativo di alchimista, alle arti pittoriche.
ll barone si trasferi da Roma acquistando questa abitazione poiché si innamorò di una modella anagnina, tale Anna, che spesso posò per lui diventandone la sua musa d'eccellenza.
Le varie pitture e lapidi presenti sulla facciata sono frutto della conversione al Cattolicesimo del barone, che volle omaggiare la sua nuova fede con queste decorazioni.
Numerose sono le leggende su questo misterioso pittore/alchimista che lo portano ad essere un personaggio avvolto dal mistero.